Questo è il grande errore del nostro tempo: i medici tengono separata l’anima dal corpo.
Platone
Cos’è lo Shiatsu
Lo Shiatsu è una tecnica a mediazione corporea che trae origine dall’antica tradizione medico-filosofica cinese, anche se la sua codificazione come disciplina autonoma risale a tempi abbastanza recenti: il suo riconoscimento ufficiale avvenne infatti solo nel 1955 ad opera del Ministero della Sanità giapponese, a seguito del successo dell’opera di divulgazione messa in atto da Tokujiro Namikoshi.
Lo Shiatsu non è un massaggio, bensì un trattamento che opera attraverso stretching e pressioni dalle caratteristiche precisamente individuate e codificate: la pressione Shiatsu è tale, infatti, solo quando è perpendicolare (rispetto all’area di lavoro), mantenuta (per uno o più atti respiratori completi) e costante (esercitata, nella fase di stasi, senza variazioni di peso).
Gli strumenti di lavoro dell’operatore Shiatsu sono per lo più la mano (il pollice, le tre dita mediane, il palmo, il pugno) e l’avambraccio (bordo ulnare e gomito), che esercitano pressioni su specifiche aree del corpo (aree di valutazione energetica) e lungo il tragitto di percorsi denominati meridiani.
Quando effettuato da operatori professionalmente preparati e in possesso di diplomi e attestati riconosciuti, lo Shiatsu è sicuro e mai doloroso: le stimolazioni corporee sono intense e profonde, ma non prevedono manipolazioni o manovre pericolose e, soprattutto, sono inserite nel contesto di un approccio graduale, progressivo e rispettoso della condizione energetica propria del ricevente.
Lo Shiatsu è una disciplina (alcuni l’hanno definita un’arte) per la salute dell’uomo, che identifica il concetto di salute come un qualcosa che abbraccia ogni aspetto del vivere, non accontentandosi di considerarla una semplice mancanza di disturbi e/o malattie.
Quali sono i principali benefici dello Shiatsu
Lo Shiatsu considera l’essere umano come un sistema energetico complesso, composto da più elementi (energetici, psichici e fisici) in condizione di costante interdipendenza e di continuo e reciproco condizionamento.
Partendo dal presupposto che l’essere umano è in condizione di salute quando è in uno “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale” e non soltanto se vive in “semplice assenza di malattia”[i], l’operatore Shiatsu tratta l’assenza di salute come espressione della perdita di un equilibrio energetico più generale e onnicomprensivo, in cui sono coinvolti elementi interni (pensieri, emozioni, stati d’animo, disfunzioni fisiche…) ma anche fattori condizionanti esterni (famiglia, lavoro, relazioni interpersonali…): il microcosmo-uomo, insomma, in relazione con il macrocosmo-universo.
Di fronte a un tessuto disarmonico provocato dall’intrecciarsi di così tante variabili, il proposito dell’operatore Shiatsu è quello di normalizzare e ottimizzare il flusso vitale della persona, con un’azione riequilibrante sulla sua circolazione energetica complessiva, finalizzata a migliorarne la qualità di vita.
Gli effetti benefici dello Shiatsu sono molteplici: sollievo da tensioni e rigidità, risveglio delle energie vitali, incremento della voglia di fare, maggior stabilità d’umore, incremento di lucidità e presenza mentale, correzioni alla postura, riduzione di nervosismo e stress…
Tuttavia, un buon operatore Shiatsu sa bene che questi benefici non sono il risultato diretto di un suo operato “calato dall’alto”, quasi fosse un farmaco introdotto dall’esterno per trattare un sintomo o una patologia precisi (materia questa – lo sottolineiamo – prettamente medica, non di competenza di chi pratica Shiatsu).
L’operatore Shiatsu non cura in virtù di un non-ben-individuato “potere terapeutico”. Il suo intento è favorire il riequilibrio e la normalizzazione della circolazione energetica vitale complessiva del ricevente: la salute (o la non-salute…) restano una responsabilità diretta ed esclusiva del ricevente, l’unico che ha possibilità di intervenire, in fin dei conti, sulla propria condizione.
Lo Shiatsu permette alla persona di ricollegare le parti di sé, riacquistando progressivamente consapevolezza del proprio corpo-mente inteso come un insieme, raccogliendo quote di energia via via maggiori e mettendosi così in condizione di auto-correggersi e auto-guarire da disarmonie e irrisolti accumulati in corso di vita.
In cosa consiste un trattamento Shiatsu
Ogni trattamento Shiatsu è preceduto da un colloquio che permette all’operatore (tori) di identificare il problema da trattare e impostare così il percorso da intraprendere insieme al ricevente (uke). L’interazione tra i due attori, iniziata a livello verbale, prosegue quindi sul piano fisico: il ricevente è disteso comodamente a terra, su un comodo materassino (futon) che gli permette di abbandonarsi completamente, e la pressione Shiatsu diventa un contatto consapevole e profondo, capace di instaurare una relazione energetica curativa tra tori e uke, con effetti benefici che si prolungano ben oltre la seduta.
Chi si può rivolgere allo Shiatsu
Tutti possono ricorrere allo Shiatsu: dai bambini agli anziani.
Indicata per gli infanti come per gli adulti, per le donne in stato di gravidanza come per chi debba affrontare terapie mediche importanti e debilitanti, lo Shiatsu si propone anche come valido supporto in situazioni psicologiche difficili o post-traumatiche, nonché come sostegno in presenza di molteplici disarmonie inerenti la sfera fisica o quella emotiva: ognuno riceve un trattamento personale e dedicato, frutto di attente valutazioni da parte dell’operatore, che calibra il suo trattamento di volta in volta, calandolo sul qui-e-ora del ricevente.
Con quali tempi agisce lo Shiatsu
L’efficacia dello Shiatsu è tale che i benefici si avvertono sin da subito. Per ottenere risultati significativi e duraturi, tuttavia, è consigliato intraprendere all’inizio un ciclo di alcune sedute, variabile a seconda dei casi, con cadenza settimanale (eventualmente modificabile in seguito).
Lo Shiatsu è una terapia medica?
Lo Shiatsu non è una prestazione sanitaria e non si occupa di patologie specifiche o di referti medici, anche se molti riceventi sostengono che il beneficio derivante dai trattamenti è significativo anche rispetto a disturbi specifici.
Lo Shiatsu non si sostituisce al medico (né nega l’utilità dell’approccio terapeutico istituzionale) ma gli si affianca, fornendo un punto di vista altro sul concetto di malattia: l’approccio progressivo e rispettoso, l’assenza di controindicazioni e l’efficacia non dolorosa della tecnica ne fanno un ideale complemento e integrazione agli approcci medici convenzionali.
Lo Shiatsu non è una medicina, se con questo termine si intende la cura di una malattia a partire da un sintomo e per mezzo di un intervento esterno (farmaco o altro), materia prettamente medica.
L’operatore Shiatsu – lo ribadiamo ancora – considera la salute come armonia completa dell’individuo: un qualcosa che un farmaco, da solo, non può dare.
Mentre il farmaco cura il sintomo, lo Shiatsu si occupa della persona nella sua interezza, considerando il sintomo come la manifestazione di un malessere che ha origine altrove e che – quando inascoltato – si riflette sulla sfera fisica (corpo) o su quella mentale (psiche) per farci prendere consapevolezza di un disequilibrio più profondo.
Operando contemporaneamente su più piani, lo Shiatsu sostiene e accompagna la persona in un percorso di graduale riconnessione con se stessa, portandola a leggere il sintomo come un qualcosa non da sopprimere, ma di cui occuparsi, risalendo alla causa che può averlo scatenato, spesso radicata nel vissuto e nel sostrato psichico ed emozionale (abitudini non sane, relazioni personali non nutrienti, stili di vita nocivi…).
Lo Shiatsu: un sostegno nel ritrovare autostima e fiducia in sé
Grazie allo Shiatsu il ricevente impara ad ascoltare i segnali lanciati dal proprio corpo, senza evitarli o separarli da quanto accade dentro, innescando così un percorso di progressiva conoscenza di sé che lo porta a capirsi meglio e ad accettare ciò che non gli piace di sé, ma anche a individuare i propri punti di forza.
Ritrovare fiducia nei propri mezzi e ritrovare una vita di qualità: quale modo migliore per farlo, se non un cosciente e consapevole guardarsi dentro?
Chi pratica Shiatsu non ha “fluidi miracolosi” nelle sue mani né “doti sovrannaturali o divine”: del resto (e cito qui il Dr. Fabio Zagato, uno dei massimi esponenti dello Shiatsu in Italia), “lo shiatsu è faticoso, e Dio non suda”[ii].
L’operatore Shiatsu non cura, si pone piuttosto come sostegno: il ricevente che si rivolge a lui, invitato a prendersi cura in prima persona della propria salute, è soltanto accompagnato in un percorso che è innanzitutto un’autonoma assunzione di responsabilità, un mettersi in gioco senza scuse.
Star bene è possibile: occorre però prendere in carico se stessi e muovere il primo, determinante passo… e se in certi momenti della vita non si riesce a farlo da soli, l’operatore Shiatsu può essere un umile, ma accogliente sostegno nell’uscire dal bozzolo.
[i] OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità, 1946
[ii] F. Zagato, “Trattato professionale di shiatsu”, Red Edizioni, Nova Milanese (MI), 2004