Scuola Shiatsu IRTE

“Penso che mi darò allo Shiatsu” – di Arianna Cioverchia

La Salute: il periodo pandemico appena trascorso, ha lasciato al nostro corpo – mente difficoltà e sofferenze fisiche, emotive e psichiche. Pensiamo, ora, a come affrontare il nuovo autunno in modo armonico e salutare con lo strumento Shiatsu, tecnica corporea che si occupa di Medicina Integrata e di Salutogenesi.

Penso che mi darò allo shiatsu!
Perché dopo l’estate che mi ha rilassato, mente e corpo, illuminato e scaldato con il suo sole, ora ho voglia di continuare a stare bene.
E non so come.
Si sente nell’aria la ripartenza, le proposte e le novità ovunque: centri benessere, sportivi, culturali, persino il mondo medico propone e si propone.
Leggo, ascolto e annuso questa nuova aria frizzantina e mi imbatto nella Medicina Integrativa e nelle discipline che nascono e traggono le loro origine dall’Antica Medicina Cinese.

Facciamo un breve passo a un mese fa, eravamo nel periodo estivo, dominato da un’energia di espansione, l’estrema manifestazione dello Yang, cioè una qualità dell’energia che va verso il calore, la manifestazione, la luce, rispetto alle qualità dell’energia con caratteristiche Yin più profonda, nascosta, buia, fredda.
In questo periodo tutto arriva a massima maturazione, possiamo notare la frutta, fiori e verdura rigogliosi, l’essere umano, pensiamo agli adolescenti, possiamo vedere “a occhio nudo” la vistosa crescita che avviene nel periodo estivo. Tutto è visibile e si esprime nella sua pienezza.
Forse l’abbiamo vissuto come un momento quasi magico, atteso a volte con ansia e speranza per ricaricarci ed ora sta terminando, il Sole inizia ad essere meno presente, meno caldo e lascia lo spazio, lentamente e dolcemente, al nuovo ciclo celeste, l’autunno.
E’ magnifico pensare al continuo movimento – come le stagioni – ai continui intrecci, ai continui scambi, a quanto siamo in continua comunicazione, intrecciati in una rete (non solo virtuale!), sempre in cambiamento e trasformazione. E l’uomo, il continuo movimento e cambiamento, possiamo dire “lo subisce”.

Ci stiamo avvicinando all’autunno del 2022 e già compare il timore e il dubbio: come sarà? Cosa succederà?

Abbiamo vissuto due anni di pandemia, dove le relazioni personali sono cambiate, la paura o addirittura il terrore (anche inconsapevole) ha nutrito le nostre giornate ed ora si teme di ritornare in una nuova difficile situazione, dominata da crisi sanitaria/medica ed energetica.
Il nostro corpo-mente ha vissuto tempi difficili, ogni nostra cellula ha dentro di sé l’esperienza della paura, delle costrizioni, della malattia, del disagio, delle ingiustizie, tutte sensazioni entrate dentro di noi che ci chiudono, preoccupano, creano disagio, malessere ed anche confusione.
C’è la possibilità che la nostra struttura fisica-emotiva-psichica si trovi in difficoltà nel passaggio e sta a noi cercare di affrontarlo al meglio.

COME?
Prendendoci cura di noi. Banale, superato, parola inflazionata…però però…Pensiamoci.
Proviamo a ritornare al concetto di SALUTE con la consapevolezza che essere in salute è un processo, non è uno STATO FISSO a cui arrivare, ma uno STATO DINAMICO, dove il nostro benessere nella sua complessità, fisica e psichica, si relaziona con tutte le vicissitudini ed eventi avversi esterni ed interni, alla continua ricerca di un dinamico equilibrio per stare in salute.

Avviciniamo al concetto di Salutogenesi, un termine che sembra particolarmente difficile invece è semplice: deriva da “salus” cioè salute e “genesi” origine/inizio/derivazione.

Aaron Antonovsky (1923 – 1994), colui che per primo ha iniziato a parlarne, scrive: “la Salutogenesi è tutto ciò che crea salute ovvero tutto ciò che permette alle persone, anche in situazioni di forte avversità (un trauma, una malattia cronica, la disabilità, precarie condizioni socioeconomiche) di compiere scelte consapevoli di salute utilizzando risorse (interne ed esterne) accrescendo la propria resilienza e capacità pro-attiva.”
Si occupa, quindi, delle fonti della Salute, non rimane al concetto di salute come “assenza di malattia” ma si concentra sul nascere, sulla cura e sulla prevenzione.
Il centro è l’uomo – come nella visione delle Medicine Antiche Cinesi – è lui che compie le scelte per la sua Salute ed è, pertanto, responsabile di se stesso.
La citazione sopra scritta è ricca di significato e fa riflettere, desidero – perciò – analizzare alcune parole della stessa, vale a dire “accrescere la propria resilienza”: stiamo parlando della capacità di far fronte alle avversità, resistendo alle situazioni stressanti, riorganizzando la propria vita ed uscendone rinforzati.

E’ un pensiero vecchio di oltre 2000 anni fa, trattato nei testi delle Antiche Medicine Cinesi – tra cui lo Shiatsu, che da esse trae le sue basi e origini – fortemente rivalutato e ripreso in considerazione nell’approccio attuale alla Salute.

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