di Stefano Fornacciari
Da Wikipedia: “In psicologia e psichiatria un disturbo psichico o mentale è una condizione patologica che colpisce la parte che riguarda la sfera comportamentale, relazionale, cognitiva o affettiva di una persona in modo disadattivo, vale a dire sufficientemente forte da rendere problematica la sua integrazione socio-lavorativa e/o causargli una sofferenza personale soggettiva. Quando il disagio diventa particolarmente importante, disadattivo, durevole o invalidante si parla spesso di malattia mentale. Le malattie mentali sono dunque alterazioni psicologiche e/o comportamentali relative alla personalità dell’individuo che causano pericolo o disabilità e non fanno parte del normale sviluppo psichico della persona. Lo studio e la cura delle malattie mentali rientra nel campo di studi della psicologia e della psichiatria”.
” I drammi più commoventi e più strani non si svolgono nei teatri, ma nel cuore degli uomini” – Carl Gustav Jung.
Secondo la Medicina Tradizionale Cinese (MTC) l’attività della mente è governata dallo Shen (tradotto come Spirito, Soffio, che potremmo tradurre anche come coscienza, consapevolezza, stato di presenza).
Shen è la matrice psichica che sovrintende tutte le funzioni della mente come pensieri, emozioni, sentimenti. I disturbi psichici quindi sono collegati ad uno Shen instabile, non ben radicato nell’essere umano. Trova la sua sede centrale nel Cuore diffondendosi poi negli altri organi, esprimendo di conseguenza aspetti ed atteggiamenti propri ad ogni loggia energetica.
Nelle sue funzioni bilanciate lo shen di Fegato fornisce all’individuo grinta e determinazione nell’affrontare gli eventi della vita. Creatività e progettualità; capacità di fare delle scelte prendendo decisioni in merito alla direzione da intraprendere. In uno stato disarmonico l’essere tende a sviluppare rigidità (nella struttura muscolare come nel pensiero), tende ad imporsi sugli altri (non a caso il fegato è considerato il generale), sviluppando atteggiamenti giudicanti, aggressivi, rabbiosi. Quando la disarmonia è grave l’individuo può diventare violento verso gli altri (a volte verso sé stesso).
Lo shen di Milza governa le attività logico-razionali. In equilibrio fornisce capacità nell’utilizzare il pensiero astratto, di accogliere le idee dell’altro, elaborarle dando risposte coerenti. Ci permette di mantenere il filo del discorso e di avere una buona memoria. Di contro, aspetti disarmonici, ci
rendono difficoltoso il rimanere concentrati, scollegandoci di tanto in tanto nel seguire i discorsi degli altri. Allo stesso modo, nell’esprimere il proprio pensiero può saltare di palo in frasca esprimendo concetti scoordinati. Una Milza in difficoltà può produrre un pensiero ossessivo, un loop della mente che si arrovella in pensieri chiusi dentro sé stessi e che non trovano una via d’uscita non trovano soluzione e che non sono in grado quindi di produrre azioni conseguenti utili.
Lo shen di Polmone produce la capacità negli individui all’introspezione, a guardarsi dentro e ad analizzarsi. Governa gli aspetti istintivi legati all’autoconservazione. Ha facoltà di interiorizzare le esperienze fatte facendo tesoro di quanto (di queste esperienze) è stato utile, lasciando andare
quanto di tossico è contenuto nell’esperienza stessa come ad esempio il dolore per un lutto che, se funzionale all’elaborazione della perdita, diventa tossico nel momento in cui ci tiene imprigionati, nel tempo, a modelli comportamentali di vita che non permettono di evolvere di andare oltre, verso nuovi orizzonti. Aspetti disarmonici in questa sfera possono produrre chiusura verso gli altri e verso la vita stessa producendo tristezza cronica e/o stati depressivi anche gravi.
Lo shen di Rene è collegato alla struttura profonda dell’essere, alla sfera dell’io, all’autostima e alla considerazione di sé. Produce forza di volontà, tenacia e perseveranza nel perseguire gli obiettivi che nascono dal riconoscimento dei propri bisogni. Conferisce tenacia e forza per rialzarci dalle
cadute, dalle sconfitte. Fornisce resistenza allo stress. Disarmonie in quest’area possono determinare: stanchezza mentale, insicurezza, disistima, ansia, paura, angoscia, panico.
Tutti gli aspetti psichici sopra descritti sono coordinati dallo Shen di Cuore. Le sue principali qualità sono legate all’affettività, alla compassione, all’empatia come alla capacità di amare. Dal momento che il Cuore rappresenta la centralità dell’essere, aspetti disarmonici in quest’area possono dare adito ad instabilità mentale, stati confusionali, aridità affettiva, incapacità di comunicazione empatica, schizofrenia.
Le attribuzioni che la medicina tradizionale cinese dà ai cinque sensi collegandoli ai cinque organi sono: la vista per il fegato, il gusto per la milza, l’olfatto per i polmoni, l’udito per i reni e il tatto per il cuore. Va da sé la rilevanza che ha quest’ultima funzione (il tatto), per l’operatore shiatsu, che
svolge un’attività fatta sopratutto di contatto e pressioni. Avere tatto ha anche il significato di essere gentile, garbato, rispettoso, non invasivo. Riportando questo aspetto nella relazione che l’operatore ha con il ricevente nelle fasi del trattamento (colloquio e pratica), l’operatore non
forzerà il sistema energetico/corpo-mente del ricevente, viceversa si adopererà per sostenerlo ed accompagnarlo secondo le sue necessità.