di Elena Franchi
Essere insegnante è una professione straordinaria, un intreccio di competenze, passione e umanità che va oltre la semplice trasmissione di conoscenza. Insegnare significa infatti offrire una visione della vita, un esempio vivente che spesso si manifesta attraverso la comunicazione non verbale: come si affrontano le sfide quotidiane, come si reagisce agli errori e come si vive il cambiamento.
È un’arte sottile: rendere una materia accessibile e interessante, trovare il giusto approccio per appassionare gli allievi. Insegnare non è solo far apprendere, ma ispirare. Ogni classe è un microcosmo unico che richiede un adattamento costante e un atto di creatività e dinamismo. La flessibilità e la capacità permettono di rispondere alle emozioni e alle esigenze degli studenti, oltre che a quelle di noi insegnanti, e rendono l’insegnamento mai statico, ma un flusso in continuo movimento.
Questa capacità di adattarsi, di rimanere aperti alle sfide, non solo arricchisce gli studenti, ma anche noi stessi insegnanti. Ogni giorno passato in classe è un’opportunità per crescere, per mettersi in gioco e scoprire qualcosa di nuovo su di sé e sugli altri che si affidano a noi nella formazione. In realtà questo lo si compie anche nella vita di tutti i giorni nelle relazioni con tutte le persone, spesso senza accorgersene; grazie allo Shiatsu invece si diviene più consapevoli di noi stessi, soprattutto nella relazione col mondo che ci circonda!
Gli alti e bassi dell’insegnamento ci aiutano a trovare un equilibrio interiore, a diventare persone migliori, più consapevoli e più forti. Questo accade sia nelle interazioni con gli allievi che con i colleghi.
L’insegnamento non si limita a trasmettere informazioni. È un’opportunità per condividere valori, prospettive e lezioni di vita che vanno ben oltre la materia, è una responsabilità profonda, verso sé stessi e gli altri. Non si tratta di cercare la perfezione, ma di impegnarsi a migliorare continuamente, di sviluppare l’autenticità anche nei momenti di incertezza e di saper affrontare le proprie imperfezioni con umiltà e voglia di evolversi.
A volte, ciò che passiamo agli altri non è immediatamente visibile, ma lascia un segno. Anche quando commettiamo errori, il modo in cui reagiamo e lavoriamo per migliorare può essere una lezione potente per chi ci osserva. Questo è forse uno degli aspetti più preziosi dell’insegnamento: la capacità di influenzare in modi sottili, ma profondi, il percorso di vita dei nostri studenti.
Eppure, se qualcuno mi avesse detto anni fa che sarei diventata insegnante, probabilmente avrei riso. Io? Insegnante? Non avrei mai pensato di trovarmi in questo ruolo. Eppure, eccomi qui, a raccontare una storia che non avrei mai immaginato di vivere.
C’è stato un tempo in cui mi sentivo invisibile, mi sembrava di combattere contro le mie stesse ombre. Ero una bambina problematica, una donna che si sentiva invisibile. La mia voce era bassa, quasi impercettibile, come se il mondo avesse deciso di non ascoltarmi. Ero timida, troppo emotiva, con pensieri che correvano più veloci delle parole che riuscivo a pronunciare. Mi sentivo incompresa, fuori posto. Parlavo poco perché sapevo che nessuno mi avrebbe veramente capita.
Poi è arrivato lo shiatsu e tutto gradualmente è cambiato. Questa pratica ha trasformato la mia vita in modi che non avrei mai creduto possibili. Quando ho iniziato a insegnare, non l’ho fatto per gli altri, ma per me stessa, per trasformare quelle che consideravo debolezze.
Oggi, essere insegnante di shiatsu è parte integrante della mia esistenza. Quella voce bassa, che un tempo vedevo come un limite, è diventata una risorsa nelle pratiche meditative. E la mia sensibilità, una volta considerata una debolezza, è ora una forza che mi permette di entrare in sintonia con gli altri. Le esperienze di vita mi hanno insegnato che nulla accade per caso, e che ogni difficoltà affrontata è un tassello del nostro sviluppo personale.
Insegnare è un privilegio, un’occasione per restituire al mondo ciò che ho imparato, consapevole che il percorso di crescita non ha mai un punto di arrivo. Ogni passo, ogni errore, ogni successo è parte di un viaggio che continua ad arricchire non solo i nostri studenti, ma anche noi stessi.
Ho capito che non si tratta di essere perfetti, ma di essere autentici. Mettersi in gioco, accettare le proprie fragilità, e continuare a crescere insieme agli altri è ciò che rende questo lavoro speciale. Insegnare non è solo trasferire una materia, ma offrire un esempio di vita, un modello che possa ispirare gli altri a coltivare le proprie potenzialità.
E pensare che non volevo fare l’insegnante! Oggi, non potrei immaginare una strada più appagante. Insegnare è diventato per me non solo una professione, ma una missione, un viaggio condiviso dove, insieme ai miei allievi, cresciamo ogni giorno.
Insegnare non significa solo condurre una classe. Lo fai nella vita di tutti i giorni, ovunque ti trovi: a casa, in giro, sul lavoro. Ogni volta che trasmetti qualcosa di utile, qualcosa che funziona, stai insegnando. E lo sai bene, perché nella maggior parte dei casi, hai vissuto tu stessa quelle esperienze. Sai cosa si prova, anche se il tuo carattere è diverso da chi hai di fronte. Questa comprensione profonda rende l’insegnamento un atto di condivisione autentica, che va oltre le parole.
E se davvero è vera quella frase della fisica quantistica che dice: “Il battito d’ali di una farfalla può provocare un tornado dall’altra parte del mondo,” allora immagina che potenza potrebbe avere ognuno di noi se, con lo stesso gesto sottile e consapevole, contribuisse a creare un’influenza collettiva positiva e trasformativa. Ogni piccola azione, ogni parola, ogni pensiero, se indirizzati con intenzione e cura, possono generare onde di cambiamento capaci di toccare vite, oltre le distanze e oltre il tempo.
È questa la magia dell’insegnamento e della vita stessa: ogni nostro movimento, ogni nostro insegnamento, se fatto con amore e consapevolezza, ha il potere di influenzare il mondo in modi che non possiamo nemmeno immaginare. Forse non vedremo subito i frutti di ciò che seminiamo, ma la bellezza sta proprio nel sapere che, come il battito d’ali di una farfalla, anche il nostro contributo può dar vita a qualcosa di straordinario, che si propaga ben oltre noi, generando un cambiamento vero, profondo, e duraturo.