Scuola Shiatsu IRTE

Oltre la glicemia: comprendere il diabete attraverso la Medicina Cinese.

di Alessandra Borelli

Il 14 novembre si celebra la Giornata mondiale del Diabete, che, come tutte le ricorrenze dedicate ad alcune malattie di importante peso sociale e sanitario, è volta a sensibilizzare la popolazione sulla necessità di diventare consapevoli della presenza della patologia, fare prevenzione, ottenere diagnosi e cure appropriate e una ricerca mirata.

Con il termine “Diabete Mellito” (DM), si definisce una serie di disordini metabolici caratterizzati da elevati livelli di glucosio ematico, conseguenza di un difetto di secrezione pancreatica di insulina, o di un’inefficace azione della stessa, o entrambe le situazioni.

Si tratta sicuramente della più comune forma di disordine endocrino nella popolazione dei giorni nostri, in ogni fascia di età.

I numeri sembrano quelli di una vera e propria epidemia: nel 2022 erano circa 3,9 milioni i cittadini in Italia che dichiaravano di avere il diabete, il 6,6% della popolazione. Nel 2020 si sono registrati circa 20 mila decessi in più rispetto al 2019 con menzione di diabete in causa iniziale o nelle cause multiple, per complessivi 97 mila decessi, 11 ogni ora.

Si stima che1 persona su 15 sia affetta da diabete, ma per ogni 3 persone con diabete noto ce n’è 1 che non sa di averlo. Inoltre è possibile stimare che per 1 persona con diabete noto ce n’è almeno 1 ad alto rischio di svilupparlo (scarsa tolleranza al glucosio o elevata glicemia a digiuno). Ciò significa che almeno 3,27 milioni di persone sono ad alto rischio di sviluppare il diabete.

La strategia terapeutica attraverso la quale la Medicina Occidentale affronta questa grave patologia si articola su diversi fronti: indicazioni sullo stile di vita e della dieta, esercizio fisico, per la necessità di ottenere un calo ponderale quando necessario, oltre alla somministrazione di farmaci, indispensabili soprattutto per gestire le forme di diabete tipo 1, quello insulinodipendente. Tutte queste terapie sono finalizzate a tenere il più possibile sotto controllo i livelli ematici di glucosio ed evitare, o quanto meno ritardare, l‘insorgenza delle complicanze, con lo scopo di migliorare lo stile di vita dei pazienti e prolungarne la sopravvivenza.

La Medicina Cinese riconosce il DM solo nel corso del XX° secolo, come “tang niao bing” (“malattia delle urine zuccherate”), come facente parte di una categoria di malattie della Medicina Occidentale moderna. In realtà, il riconoscimento della sindrome definita “Xiao Ke” (“sete che consuma”, “consunzione”), che comprendeva le diverse manifestazioni cliniche del diabete, può essere datata molto indietro nel tempo.

Attualmente, secondo la MTC, il DM viene inquadrato come una manifestazione conseguente ad un quadro di deficit del Jing e dello Yin di Rene, con progressivo sviluppo di calore vuoto e secchezza e successiva consunzione.

Il coinvolgimento dei diversi organi e visceri nel diabete mellito, o calore consuntivo, è pressoché globale e interessa Polmoni, Cuore, Milza, Fegato, Rene nei suoi aspetti funzionali yin e yang, così come Stomaco ed Intestino.

Anche nel diabete di tipo 1, in cui l’origine è spesso congenita o precoce, senza che fattori dietetici possano indurne la comparsa, si ritrovano coinvolti gli stessi organi in seguito ad un attacco acuto (autoimmunità).

Le fasi di comparsa della sindrome Xiao Ke, il DM, vengono definite attraverso una progressione di sintomi che coinvolgono i 3 Riscaldatori:

  • La fase iniziale dello Xiao Ke, detta del Jao Superiore si manifesta a livello del Polmone e del cuore : la secchezza e la sete

Quando lo Yin del Polmone è carente, l’organismo perde la capacità di distribuire i liquidi. Si manifestano sete intensa e gola secca.

  • La forma intermedia, coinvolge il riscaldatore medio da fuoco di Stomaco e Milza: la fame intensa e il consumo

Il calore nello Stomaco e la debolezza della Milza portano a fame eccessiva, dimagrimento e stanchezza digestiva.

  • Lo stadio più profondo è il diabete dello “Jao inferiore”: calore vuoto di Rene (poliuria, calore ai palmi e ai piedi, insonnia e debolezza profonda)

Nelle fasi croniche, il Fuoco interno consuma lo Yin del Rene, radice dell’energia vitale.

In aggiunta a ciò, ogni specifica emozione potrà danneggiare il suo organo di riferimento (rabbia: fegato; paura: rene; preoccupazioni: milza; gioia eccessiva (intesa come agitazione od eccitazione eccessive): cuore; tristezza: polmone).

Infatti molto spesso il Qi fegato viene coinvolto in presenza di fattori psichici ed emozionali, soprattutto rabbia e stress, in grado di causare una stasi di energia, con successivo sviluppo di calore e fuoco interni, che inducono lesione del comparto dei liquidi e del sangue, peggiorando il quadro di calore interno.

Il trattamento dei diversi tipi di diabete nella Medicina cinese classica segue un percorso sinergico di agopuntura, fitoterapia e dietetica, senza escludere tecniche di ginnastica medicata, ideali per prevenire la malattia o il suo aggravamento o accompagnare la terapia farmacologica qualora prescritta.

La dietetica nello specifico è orientata a ridurre i cibi che possono aumentare il ristagno (flegma), il calore vuoto, il sovraccarico di Milza e impedire allo Yang di rene di riprendere a funzionare. Quindi no a latticini vaccini, freschi o stagionati, zuccheri e dolcificanti (aspartame, fruttosio ecc), frutta fresca o fredda, caffè e cibi grigliati o fritti, salumi e carne speziata, farine raffinate a alimenti ultraprocessati.

Tutti alimenti che, guarda caso, rappresentano spesso un’attrazione fatale, una sorta di ricompensa per le persone stressate che presentano una condizione di stasi di Qi di Fegato e vuoto di Milza.

Nel trattamento shiatsu, rispetto all’agopuntura, possiamo avvalerci di una metodica capace di instaurare una relazione terapeutica, che si manifesta attraverso il contatto accogliente e di sostegno, potendo così allentare la tensione psichica sempre presente nel diabete, di qualsiasi entità si tratti.

Il riequilibrio avviene solitamente per fasi progressive e graduali, che ci permettono di approcciare senza forzature il nucleo della disarmonia del paziente e accompagnarlo verso una maggiore consapevolezza delle risposte del suo sistema mente-corpo. Infatti per un paziente di diabete è fondamentale riconoscersi in un luogo accogliente, che possa allentare gli stati emozionali di paura e preoccupazione legati alla malattia stessa.

Non è infrequente infatti poter valutare gli effetti nell’immediato con un miglioramento del profilo glicemico, soprattutto nei pazienti portatori di strumenti di monitoraggio continuo. Così come può verificarsi un progressivo miglioramento della relazione con sé stessi e una maggiore consapevolezza della propria patologia, il che rappresenta un cardine imprescindibile di una migliore convivenza con la malattia stessa.

Se tutto questo può sembrare una splendida teoria, vorrei chiudere confessandovi che io stessa sono diabetica dall’età di 5 anni (ora ne ho 64…) e che la mia scelta di intraprendere lo shiatsu è avvenuta solo diversi decenni dopo. Questo mi ha permesso di vivere e percepire su di me degli effetti di questa tecnica straordinaria, che mi ha consentito fino ad ora una lunga ed equilibrata convivenza con il mio scomodo inquilino.

Insomma, 60 anni di diabete insulinodipendente affiancati da 40 anni di shiatsu si sono rivelati la migliore coabitazione che potessi mai aspettarmi…