Scuola Shiatsu IRTE

Il corpo e l’armonia nella vita.

di Arianna Cioverchia.

Nella frenesia della nostra quotidianità tendiamo a non portare più l’attenzione a noi stessi e al nostro corpo.
Siamo macchine meravigliose – quante volte lo leggiamo – per alcuni aspetti ben conosciute: infatti la scienza e la ricerca hanno fatto notevoli progressi, continuando a scoprire il funzionamento, soprattutto fisiologico, del nostro corpo, pur essendoci ancora molto di sconosciuto.
Ma chi può davvero conoscere come siamo fatti e come funzioniamo? SOLO NOI, OGNUNO DI NOI.

Prendersi cura di sé, avere cura del proprio corpo e riconoscere i propri bisogni, partendo da quelli primari, dovrebbe essere lo scopo del buon vivere e dello stare bene.
Ho sonno, ho fame, ho freddo, ho caldo, ho bisogno di stare fermo, ho necessità di liberare la mente: queste e tante altre sensazioni hanno bisogno di essere VISTE, SENTITE, VISSUTE.
La mancanza di ascolto, del percepirsi, porta a trascurare il nostro corpo-mente e a non ascoltarne quei segnali che anticipano l’inizio del disagio, precursore della malattia.
La frase “non ci siamo presi cura di noi” ha un valore estremamente prezioso, anche se spesso dimenticato.

Vediamo la malattia come un attacco da cui dobbiamo difenderci. E’ un punto di vista, ma siamo sicuri che se avessimo avuto più attenzione per noi stessi, la “malattia” avrebbe trovato il modo di entrare e farci “male”?

Un approccio interessante e di sostegno all’essere umano è quello proposto dalle Medicine Classiche Cinesi, portano l’attenzione all’accrescimento della vitalità della persona in modo da tener lontana proprio la malattia.
Stephen Brown, agopuntore e studioso del mondo orientale, dice: “Il potere della guarigione è all’interno del nostro stesso corpo e questo potere si chiama vita.”

La visione orientale parla di benessere andando nella direzione della vitalità, termine definito dalla Treccani come “la caratteristica di essere vitali, cioè di vivere e sopravvivere”.
Mantenersi vivi attivamente, sentirsi vivi tramite il respiro, il corpo che si muove, i muscoli, esprimersi e relazionarsi nel (e con) il mondo, è quello che ci rende sani esseri umani.
L’obiettivo delle tecniche cinesi energetiche è accrescere la vitalità della persona, invitandola a vivere con consapevolezza, con un corpo-mente capace e presente.
Parlando di “vera” salute, possiamo definirla come un equilibrio fisico-psichico-mentale frutto del continuo movimento oscillatorio. All’interno di questa situazione avviene il recupero degli squilibri in cui continuamente ci imbattiamo, non lasciando – quindi – il campo aperto alla malattia.
Il nostro corpo è stratificato: pensiamo alla pelle (il primo confine fra noi e l’esterno), i tessuti, i muscoli più superficiali, quelli più profondi, organi e visceri ed, infine, la struttura scheletrica (senza entrare nell’anatomia più aggiornata che inserisce la Matrice extra cellulare).
Se noi manteniamo il più possibile armonico e sano il nostro “tutto”, quegli squilibri di cui parlavamo prima non trovano terreno fertile per insidiarsi.
Quando l’intero corpo, dalle parti più esterne alle più interne, funziona al meglio ed è armonico e duttile, reagisce e respinge l’esterno se tossico.

Nelle antiche Medicine Cinesi si narra di esercizi per la salute, movimenti che rimettono in equilibrio mente e corpo.
Tutto il nostro corpo è pervaso da canali energetici, i meridiani, dove scorre il flusso dell’energia vitale che con gli esercizi di stretching – detti appunto energetici – ascoltiamo. Tramite la percezione del movimento scopriamo come stiamo, come reagiamo alle sollecitazioni di un movimento specifico portato con attenzione, mentre respiriamo, portando equilibrio ed armonia nelle varie parti del corpo.
Possiamo percepire, così, zone di tensione ed altre invece morbide e plastiche, la piacevolezza del corpo che si muove e si scopre. Sentiamo quindi la vitalità ogni volta che portiamo il movimento, percependo contemporaneamente anche le zone di tensione (ovvero non in armonia).

Con la continua pratica, senza forzare ma lasciando che il corpo ci guidi nell’ascolto, andiamo verso il ri-bilanciamento energetico.
Riusciamo a capire che gli squilibri sono legati alla nostra vita, a come la conduciamo e, riconoscendolo, possiamo portare delle modifiche alla nostra quotidianità, prevenendo le disarmonie che, a lungo andare, ci avvicinano al mal stare.
E’ necessario, inoltre, imparare che il dolore localizzato in un punto del corpo è solo la sua manifestazione, ma non è detto che lì è “il problema”: sicuramente quello è il luogo in cui si fa sentire la sofferenza, cioè la presenza di un disequilibrio nella nostra struttura mente-corpo.

Armonizzare il corpo, muoverlo con consapevolezza e percepirlo, come lui stesso ci chiede, è lo scopo degli esercizi energetici. Raggiungere l’armonia del corpo fisico ha effetti benefici anche sul corpo-mente. Viceversa, una mente duttile manifesta un corpo fisico flessibile: siamo infatti un tutt’uno, sta a noi riconquistare l’integrità della Vita prendendoci cura di noi e della nostra salute.