Riflessioni sulla “Giornata mondiale della lentezza.”
di Enza Balzano
Fermate il mondo, voglio scendere! Recitava Mafalda in una celebre vignetta, la stessa frase che pronunciò il mitico Ernesto Calindri nello spot del Cynar, 50 anni fa, con lo slogan: “contro il logorio della vita moderna“. A quei tempi, lo srotolarsi della quotidianità, scandito dal rintocco delle campane, non era nemmeno lontanamente paragonabile allo stile di vita attuale.
I nostri ritmi sono vertiginosamente aumentati, tanto da dover istituire una “ Giornata mondiale della lentezza” per sensibilizzare le persone sulla necessità di rallentare il ritmo della vita moderna e di trovare un “equilibrio tra l’essere e il fare, per dedicare del tempo a se stessi, riflettere”.
🤚🏻A te che che vai di fretta, se per caso tu NON avessi la pazienza di leggere questo articolo e vuoi saltare alle ultime righe, ti spoilero che troverai 👉 alla fine un breve test: “Sei bradipo o ghepardo?”
Orbene, per chi di voi ha qualche minuto da trascorrere insieme a me, proseguiamo col nostro ragionamento.
Dato il mio ruolo di insegnante shiatsu presso la Scuola I.R.T.E. devo mettervi al corrente di un principio basilare:
VELOCITÀ 🐇e LENTEZZA 🐢 sono nientepopodimeno che le caratteristiche dell’energia che permea la vita stessa.
Molti di voi avranno già sentito parlare dello Yin e dello Yang, ma per chi non li conoscesse, concedetemi un breve accenno: l’energia che pervade ogni fenomeno nell’universo, detta “Qi” o “Ki” , è fondamentalmente basata su un processo di oscillazione, tra due atteggiamenti opposti e complementari, uno detto Yang -associato all’energia in situazione di azione, movimento, calore, 🏃♂️velocità -, l’altro detto Yin -connesso all’energia che rallenta, si raffredda, portandosi in una situazione di quiete 😴. Tutti noi abbiamo esperienza del fatto che se ci muoviamo molto percepiremo più calore nel nostro corpo, mentre se ci sdraiamo immobili tenderemo a raffreddarci.
Ebbene sì, l’energia esiste – la stessa che avete studiato a scienze in 2^media – dentro e fuori di voi, ed è in costante oscillazione: qualsiasi manifestazione dell’esistenza comprende sia aspetti Yang che Yin, presenti in proporzioni variabili. All’aumentare di uno dei due atteggiamenti, corrisponde la diminuzione dell’atteggiamento opposto; un esempio banale ma efficace: l’alternanza di giorno e notte, e il mutare delle stagioni: in primavera/ estate aumenta gradualmente l’aspetto Yang-calore e diminuisce l’aspetto opposto Yin-freddo.
Nel mondo frenetico contemporaneo, sempre più performante, si dà per valido l’assunto che rallentare equivalga a una perdita di tempo. Bisogna monetizzare, bisogna produrre, essere efficienti, darsi da fare, correre da mattina a sera. 🤯 Ecco dunque una sfilza di individui stressati, esauriti, stanchi sfiniti, con tutta una serie estremamente variopinta di disarmonie, connesse all’eccesso di Yang (e carenza di Yin).
Tutto qui? No, poi c’è il rovescio della medaglia: tutta questa pressione spaventa, annichilisce, paralizza, ci fa sentire inadeguati, 😱 ed ecco una marea di individui in ansia, depressi, asociali, apatici, bloccati, che evidenziano una lunga serie di disarmonie dovute all’eccesso di Yin (e carenza di Yang).
Quindi è proprio vero che essere veloci sia il TOP? E se non fosse così ? Se fosse solo una congettura? Probabilmente la risposta è: “dipende”. Dipende dal valore che ciascuno di noi da’ al proprio tempo, alla qualità della propria vita.
Come possiamo sapere dunque, se velocità è sinonimo di superficialità? Potremmo connetterci con esperienze di vita vissuta, ponendoci delle domande, valutando quanto è stata soddisfacente per noi ognuna di esse:
- Ho studiato all’ultimo momento, com’è la qualità?
- Ho mangiato di corsa, com’è la qualità?
- Ho lavorato di fretta, com’è la qualità?
- Ho fatto l’amore rapidamente, com’è la qualità?
- Ho creato un disegno in velocità, com’è la qualità?
- Ho relazioni brevi , toccata e fuga, com’è la qualità?
Potremmo continuare con decine di esempi. Dunque, se fosse la fretta, la frenesia, ad assorbirci completamente, a distoglierci dal momento presente, facendoci realmente perdere il nostro tempo, la nostra vita, noi stessi ? Per ricollegarmi al primo punto della nostra lista, lo studio, vi farò l’esempio della mia esperienza durante il corso formativo triennale di shiatsu presso la Scuola IRTE:
quando lo iniziai, nel 2009, avevo dinanzi a me tre anni di studio, quel diploma mi sembrava un traguardo irraggiungibile. L’impazienza, la curiosità, la voglia di praticare, di imparare i meridiani, la medicina classica cinese, le infinite applicazioni pratiche dello shiatsu, erano una costante per me e per tutti i miei compagni di corso. Avevamo mille domande, la mente voleva saperne, capirne.
Ma il corso era – ed è tuttora – lento.
Dovevamo imparare con il corpo, fare esperienza pratica, destrutturare (almeno un po’ !) il nostro nozionismo occidentale; e la prima, primissima cosa che ci fu insegnata fu:
Stai nel momento presente.
Non fuggire, non anticipare, non evitare, non avvinghiarti, non vagare qua e là.
Vuoi sviluppare percezione? Allora stai in quello che c’è. Accogli, percepisci, e poi lascia andare.
Per me, e per tutti noi, fu l’insegnamento più maledettamente difficile e al contempo, il più importante e utile della nostra vita. Perché ciò che, nella mia ingenuità, credevo fosse puramente un insegnamento didattico, indispensabile per la pratica Shiatsu, ho scoperto negli anni essere uno strumento fondamentale per il saper vivere, per affrontare gli alti e bassi e le innumerevoli oscillazioni a cui siamo sottoposti nel corso della nostra esistenza. La ricerca dell’equilibrio è una fiammella, che non si spegne mai.
Quindi dobbiamo demonizzare la velocità? No, ma nemmeno snobbare la lentezza, come se fosse figlia di un Dio minore. Lentezza e velocità ci servono entrambe, sono parti di noi, sono funzioni diverse, ma ugualmente utili e necessarie, come inspirare ed espirare. La difficoltà sta nel riuscire a mantenere la rotta, l’equilibrio, come ci racconta quel cantastorie di Daniele Silvestri nel suo brano Gli Acrobati :
E c’è una strada sottilissima
Che non riesco più a vedere
Se continui ad aggrapparti, rischiamo di cadere
Di cadere, oppure fingere un’altra acrobazia
È una questione di equilibrio
E l’equilibrio è una filosofia
Allora per cercarlo, questo equilibrio, proviamo a fare insieme un’esperienza pratica, molto semplice. È la giornata dedicata alla Lentezza. Fermiamoci un istante:
Sediamoci comodamente, cerchiamo di sentire la schiena eretta. Chiudiamo gli occhi, facciamo alcuni respiri cercando di portare l’aria in profondità.
Continuiamo ad inspirare ed espirare in maniera lenta, profonda, cercando di rimanere presenti a noi stessi, focalizzando l’attenzione nell’area dell’addome.
Se riusciamo a farlo per qualche istante, inizieremo a notare delle sensazioni, molto semplici in realtà: ad esempio un tepore, o una sensazione di fresco.
Sensazioni di scorrimento, come dei gorgoglìi, dei formicolii. Oppure delle pulsazioni, dei punzecchiamenti, delle fitte. O ancora sensazioni di peso… piacevoli o meno che siano, ciò che le accomuna, è che per riuscire a percepirle dovremo stare nel momento presente.
Inspiriamo ed espiriamo l’aria, provando a mantenere la mente ferma a percepire queste sensazioni reali, attimo dopo attimo.
Noterete che la nostra attenzione al respiro dura pochissimo, poi tenderemo a distrarci e vagare in pensieri e fantasie, il chiacchiericcio mentale riemerge: è raro riuscire a stare a fuoco sul momento presente.
👉Ma allenare questo strumento, il respiro, può davvero fare la differenza: può essere il nostro timone per sviluppare consapevolezza di noi stessi, nella continua ricerca dell’equilibrio.
Dimenticavo! Il test 😃
Sei bradipo o ghepardo? Rispondi a queste domande!
1.Il tuo capo ti ha lasciato un mucchio di pratiche da finire…
- Ti metti subito al lavoro!
- Comincerai quando avrai tempo.
2.Ti aspetta un’interrogazione…
- Hai già studiato nei giorni precedenti, devi solo ripassare
- Non hai nemmeno cominciato e chiedi ai tuoi compagni quali sono le pagine da studiare.
3.Prima di uscire, quanto tempo passi davanti allo specchio?
- Non hai tempo di guardarti allo specchio! Sei già in ritardo!
- Un’eternità, i dettagli contano.
4.Il tuo motto è:
- Chi dorme non piglia pesci.
- Chi va piano va sano e va lontano.
5.Stai per uscire e non trovi la giacca che volevi indossare.
- Pazienza, ne scegli un altra.
- Non esci e continui a cercare finché non salta fuori.
6.Ti arriva una bolletta, che scade tra un mese.
- Corri subito a pagare, così ti levi il pensiero .
- La metti in un cassetto dicendo pagherò… e poi te ne dimentichi.
Risultati:
Prevalenza di A) Ghepardo!
- Sei un predatore infallibile, performante, un mostro di efficienza e rapidità , amante della puntualità.. Benissimo! Ricordati solo che a volte puoi assaporare un po’ di ozio e concederti un po’ di flessibilità. Il troppo stroppia 😉
Prevalenza di B) Bradipo!
- Sei estremamente riflessivo, preciso, amante dei dettagli. Ottimo! A volte però tendi a procrastinare, ti dimentichi le cose.. Ricordati di essere un po’ più organizzato, cerca di preparare una scaletta degli impegni e rispettala 😉