Scuola Shiatsu IRTE

Cuore

di Andrea Mascaro

La prima parola che si associa al cuore è amore, l’altra è vita, poi forse anche sangue e quindi rosso ma visto che la definizione di cuore la possiamo trovare su  Wikipedia diventa più utile, ai fini di questo articolo, soffermarsi su quella che sentiamo più vicina a noi, che ci sta proprio accanto: l’amore.

Amore. Spesso ci si chiede come faccia il vocabolario a dare una definizione precisa di questa parola vista la complessità dell’esperienza che porta con sé.

“Sentimento di viva affezione verso una persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia.”… oppure “Sentimento che attrae e unisce due persone (ordinariamente ma non necessariamente di sesso diverso), e che può assumere forme di pura spiritualità, forme in cui il trasporto affettivo coesiste, in misura diversa, con l’attrazione sessuale, e forme in cui il desiderio del rapporto sessuale è dominante, con carattere di passione, talora morbosa e ossessiva; comune a tutte queste forme è, di norma, la tendenza più o meno accentuata al rapporto reciproco ed esclusivo.” (Cfr Treccani – Vocabolario online).

Ma queste definizioni offrono solo descrizioni fredde di un fenomeno che invece si intuisce caldo, e queste parole certo non scaldano il lettore.

Ma quanto sappiamo noi dell’amore? Quanto siamo in grado di provare amore?  Questo amore che come il cuore pompa ossigeno vitale nella vita e quindi nel corpo.

Più si cresce con l’età e più si sommano le esperienze di relazione, più ci si rende conto però di quanto questa parola sia inquinata da condizionamenti culturali legati alla nostra società e alla nostra personale biografia. Crescendo ci si rende conto che dietro la parola “amore” si cela un senso profondamente evolutivo e non solo un mero ménage di coppia, anche se questa comprensione non è così scontata.

L’amore quindi diventa una tinta di colore (in Medicina Cinese il rosso) che scalda la nostra vita, così come accade in ogni laboratorio dove si trasforma la materia, che necessita di calore per poter trasformare la sostanza che si maneggia. In questo caso la sostanza siamo noi, l’amore è la forza che ci spinge verso quell’esperienza, il calore che si crea è la frequenza energetica che consente e sostiene il nostro cambiamento profondo. Un po’ come in biologia quando la temperatura corporea sale per attivare il sistema immunitario sui processi di difesa, che son sempre livelli trasformativi e quindi potenzialmente evolutivi.

Per farla semplice quando siamo in una relazione sostenuta da una forte affettività siamo più pazienti e motivati, come lo sono dei veri artisti, a cambiare qualcosa di noi pur di rimanere in quella relazione… quel cambiamento se lo guardiamo bene e lo sosteniamo con gli strumenti corretti, anche mentali, diventa un vero processo di conoscenza di se stessi e quindi di evoluzione. E qui già capiamo che questa esperienza possiamo trovarla in tante relazioni, da quella di coppia, che è più intuitiva, fino a quella di gruppo, dove il valore dello stare insieme in maniera gratuita sostiene la convivenza soprattutto quando inevitabilmente passa da piccole e grandi crisi… anzi se queste crisi non ci sono dovremmo controllare la fiamma del laboratorio.

Allora ci raggiungono di più, rispetto alla definizione del vocabolario, le parole di Dante dal Paradiso della Divina Commedia: “L’amor che move il sole e le altre stelle”.

Come detto poc’anzi vanno trovati degli strumenti che possano accompagnarci in questo viaggio di conoscenza, così come lo intendeva anche Dante, cioè in questa infinita ruota del vivere che pare esser mossa da questo sempiterno fuoco evolutivo, che tutto trasforma anche quando il vento soffia contrario.

Ciò che governa questa forza in ognuno di noi è proprio il Cuore, che fa da ponte con le forze cosmiche, con il tutto del quale facciamo parte, che con la sua energia evolutiva corregge la rotta ad ogni piccolo passo e ci aiuta a comprendere l’altro con l’empatia e non solo con la razionalità. Ma questa non è solo una metafora, non è solo una rappresentazione poetica della realtà, è proprio la realtà. La fisica quantistica ormai non ha più dubbi su questo solo non sa ancora come usare al meglio l’informazione. Gli antichi invece ci erano riusciti, in tremila anni di ricerca e con miliardi di case report, per dirla con un linguaggio scientifico moderno.

Lo shiatsu arriva da lì. E’ una tecnica manuale, è una terapia del contatto e quindi del cuore (che secondo gli antichi cinesi governa, tra le mille cose, anche il tatto), ed offre un valido sostegno nel riconoscere via via le stratificazioni e ramificazioni energetiche in noi stessi.

Lo Shiatsu promuove lo riconquista del territorio da parte del nostro Cuore, attraverso un continuo percorso di ricollegamento con ciò che consideriamo “noi stessi”, via via sempre più profondo, ma non attraverso una mera ricostruzione logico razionale, bensì implementando ciò che la precede:  l’intuizione di Cuore appunto.

Il ricevente comincia a sperimentare e riconoscere tutto ciò su se stesso e a quel punto sentirà la libertà di poterlo “pompare” in ogni dove così come fa il cuore con l’ossigeno.

Lo shiatsu diventa quel luogo dove prosa e poesia si fanno arte, dove scienza e spiritualità finalmente convivono in pace, dove Cuore e Ragione fanno luce insieme.