Serena Ferletti è una pittrice che da anni pratica un genere di pittura particolarmente incentrato sulle emozioni. Il suo percorso nasce anni fa con un ciclo di trattamenti di medicina spagirica attraverso il quale scopre questa sua vena non ancora manifesta.
Il colore è la sua arma, mentre le forme quasi sempre morbide lasciano intendere una ricerca di flussi d’energia che scorrono per perdersi o concentrarsi in vortici e sagome per lo più prive di spigoli. Materializza quindi la sua ricerca interiore volta al recupero di un’armonia il più possibile perdurante.
Qualche anno fa incontra il dott. Marco Bertali, psichiatra, che la invita a partecipare al suo ormai decennale progetto di apertura alle discipline olistiche presso il Centro di Salute Mentale di Gorizia. Serena comincia quindi a condurre gruppi di lavoro sulla pittura intuitiva utilizzando le sue opere e richiamandosi anche ad esperienze di meditazione alle quali si affaccia nel frattempo.
E’ proprio in questo contesto che avviene il nostro incontro. Il Parco Basaglia del Centro di Salute Mentale di Gorizia è ormai da alcuni anni la mia sede permanente di un appuntamento mensile di offerta gratuita dello shiatsu alla città attraverso gli eventi di volontariato DolceMenteEstate e SpazioDolceMente.
Nella primavera scorsa, (2017 ndr), nel momento in cui il tema della Settimana dello Shiatsu viene divulgato, scocca l’intuizione: Shiatsu tra Arte e Scienza si presta ad un incontro tra le due discipline, mentre l’occasione è la preparazione di un evento regionale da proporre appunto durante la “Settimana dello Shiatsu FISieo ®” (da qualche mese sono infatti delegata Responsabile Regionale FISieo del Friuli Venezia Giulia).
E l’entusiasmo non manca!
L’idea è quella di realizzare un laboratorio esperienziale che introduca lo shiatsu attraverso lo strumento arte.
Lo scopo principale, nel progetto originario, è la presentazione di alcuni rudimenti delle Medicine Tradizionali Cinesi attraverso i colori dei movimenti energetici utilizzando un laboratorio di pittura intuitiva che dovrebbe traghettarci verso un’esperienza guidata di autoshiatsu – stretching dei meridiani, con qualche nozione teorica della disciplina.
Ogni partecipante, in base a una sua intuizione sceglierà un colore con il quale lavorare e in un momento successivo potrà collegarsi a uno stato d’animo che percepirà più rispondente al momento. L’osservazione di questi due elementi, colore e stato d’animo, potrà essere il trampolino di lancio di un semplice discorso di introduzione delle MTC attraverso gli analoghi.
Cinque dipinti con prevalenza di colore (verde, rosso, giallo, bianco, nero), opportunamente nascosti da veli anonimi, saranno esposti come mostra di Serena a conclusione dell’esperienza di pittura intuitiva e forniranno ulteriori spunti di osservazione e riflessione diventando la base espositiva delle caratteristiche dei cinque movimenti energetici – legno, fuoco, terra, metallo e acqua!
Il progetto è sicuramente ambizioso nella realizzazione, soprattutto per il fatto che non c’è il tempo di sperimentare in anticipo la scaletta dell’evento; questa sarà una primissima esperienza e possibilmente getterà le basi per un lavoro da realizzare in più tempo.
Il titolo dell’evento sarà “dal contatto del colore al calore del contatto”, e si svolgerà con il patrocinio del Comune di Sagrado d’Isonzo.
Naturalmente gli eventi decidono per noi!
La partecipazione al laboratorio esperienziale è, ahimè, molto limitata, ma sufficiente per poter utilizzare il tempo a disposizione ugualmente e impostare, improvvisando, un altro tipo di lavoro al tavolo con la libertà di vivere un’esperienza, non programmata, di confronto e condivisione.
Decidiamo quindi di presentarci ai pochi partecipanti, e, come introduzione, di invitarli a chiudere gli occhi per portare per 5 minuti la loro attenzione alle sensazioni del respiro di hara, guidandoli opportunamente. Questa è ormai la mia tradizionale modalità operativa.
Sia io che Serena partecipiamo attivamente al lavoro di gruppo!
Si distribuisce un bel foglio di carta A3 ciascuno e si offre la scelta di un solo colore tra i vari pastelli a cera che abbiamo esposto sul tavolo.
Il disegno, come spiega Serena, sarà intuitivo, senza necessità di rappresentare immagini del reale, così da avere la possibilità di esprimere in modo diretto una parte profonda di sé. Le parole chiave sono: ascolto, assenza di giudizio, istintività, così che chi lavora lasci affiorare ricordi ed emozioni che, in assenza della razionalizzazione, attraggano colori e forme.
Tutti noi seguiamo le istruzioni e mantenendoci il più possibile centrati e focalizzati sul nostro insight scegliamo il colore e cominciamo a riempire il foglio di carta.
Al termine dell’esperienza pittorica cominciamo la condivisione.
In modo del tutto naturale mi avvio ad esaminare il mio foglio associando il colore di base al movimento energetico; esprimo le mie emozioni nella scelta del colore; ricordo il flusso di sensazioni ed emozioni che accompagna le varie forme che disegno. Non c’è alcun richiamo ad una rappresentazione del reale eppure elementi simbolici appaiono chiari e li riconosco riconducendoli anche in modo analitico a eventi che caratterizzano il mio attuale vissuto; lascio che anche gli altri componenti del gruppo partecipino attivamente a questo mio tentativo di cogliere significati negli elementi che sono rimasti impressi sulla carta e l’esperienza risuona come una rassicurante sensazione di appartenere a una rete di comprensione.
Ognuno percepisce sensazioni nel guardare il mio elaborato e ognuno è libero di esprimerle. Osserviamo le forme geometriche, studiamo la disposizione delle figure sul foglio, rileviamo l’andamento del tratto del pastello (alto/basso, destra/sinistra, e anche quelli intermedi), controlliamo l’intensità dell’intervento, la convinzione o l’indebolimento del tratto. L’intento è quello di riportare ogni segno chiaramente emergente alla griglia di riferimento dello sviluppo dell’energia attraverso le categorie dello Yin e dello Yang e dei cinque movimenti energetici. Non ci sfuggono comunque i simboli più importanti, siano motivi floreali, strutture, raffigurazioni di volti o di parti del volto o del corpo umano, abiti, simboli astratti, figure falliche, animali, embrioni o uteri che affiorano sempre accompagnati da emozioni, utili per riportarci alla nostra griglia di interpretazione energetica.
Il foglio è come il sogno e come il mio ricevente riscopre nel sogno una parte sommersa, profonda del proprio sé, e io, operatrice, attingo al suo sogno per verificarne lo stato energetico, attraverso il disegno intuitivo cerchiamo di riconoscere e comprendere le tante tessere del mosaico che ci compongono, guardare ai dettagli in uno sguardo d’insieme che, ne siamo sempre più certi, ci appartiene e ricondurre questo studio alla sempre più intrigante saggezza delle Medicine Tradizionali Cinesi.
In un circolo di sostegno il gruppo diventa ispirazione e guida e nessuno di noi percepisce la necessità di mantenere attivi gli sbarramenti condizionanti di frustrazioni e di emozioni scomode.
Tutti partecipiamo con entusiasmo, onestà e grande accettazione e, alla fine della condivisione di tutti gli elaborati percepiamo di aver lavorato attivamente alla consapevolezza di qualcosa che rimaneva ancora sotto pelle e che affiorando ci ha sollevato e ripulito.
Chiaramente l’esperienza è stata improvvisata e necessiterebbe di ulteriori prove e documentazioni, ma la sensazione è che l’interpretazione energetica dei sogni, così come approfonditamente insegnata presso la Scuola di Shiatsu I.R.T.E. da Fabio Zagato – a lui e a tutto il corpo insegnanti della scuola, vanno infatti i miei più sinceri ringraziamenti per tutto ciò che sono riuscita ad apprendere finora – può essere ben applicabile anche altrove!
I quadri
Elaborato pittura mtc 1
Quadro 3
Articolo di Donatella Senes, Insegnante ed Operatrice Shiatsu
L’articolo è stato pubblicato sulle riviste Shiatsu News e Spagyrica.